Cellule staminali cordonali: alcuni esempi di trapianti effettuati con successo
Ancora oggi la medicina fatica a trattare i sintomi della leucemia, delle malattie infiammatorie e in generale, di tutte le patologie ematologiche.
Una speranza per i bambini che ne soffrono e per i loro genitori è rappresentata dalle cellule staminali cordone ombelicale, che sono state utilizzate con successo per affrontare queste malattie. Tali cellule trattano oggi un numero di patologie sempre più ampio, come dimostrano alcune storie di successo che vengono da tutto il mondo.
Un neonato di 4 mesi di nome Isla Bond soffriva di una forma di leucemia particolarmente grave. Il caso era troppo urgente e il piccolo non poteva attendere di trovare un donatore compatibile di midollo osseo. Si è perciò sottoposto a chemioterapia, dopodiché i medici hanno deciso di effettuare un’infusione di sangue cordonale. Il midollo osseo del neonato è stato rimosso, insieme alle cellule malate e Isla si è potuto sottoporre al trapianto. Passati 11 giorni dall’infusione, le condizioni di salute del piccolo sono stabili1.
Un caso simile è quello che hanno dovuto affrontare i dottori del Seattle Children’s Hospital, che hanno curato Jenna Gibson, una bambina di 9 anni affetta da leucemia mieloide acuta. Poiché rintracciare un donatore compatibile di midollo osseo era quasi impossibile, i medici del Fred Hutchinson Cancer Research Center hanno optato per il trapianto di staminali cordonali. Secondo quanto dichiarato dal direttore della struttura, Colleen Delany, il trattamento basato sull’infusione di sangue cordonale è più semplice nei bambini che negli adulti: è possibile impiegare un numero di cellule staminali più basso e gli indicatori da esaminare sono minori. La piccola si è così sottoposta a un’infusione di sangue del cordone ombelicale di un donatore compatibile2.
Anche in Cina i medici hanno preferito eseguire un’infusione di sangue cordonale su una neonata affetta da una rara malattia infiammatoria cronica intestinale, invece che un trapianto di midollo. Questo caso costituisce il primo esempio documentato di utilizzo di cellule staminali cordonali su una persona malata di questa patologia. A distanza di sei mesi dall’operazione la piccola ha potuto lasciare l’ospedale e ha da poco compiuto un anno3.
Un’altra storia a lieto fine riguarda un bambino a cui era stata diagnosticata una ittero acuta associata a epatite degenerata in un coma epatico. Si tratta della patologia denominata come anemia aplastica associata a epatite (HAAA). In questo caso, il piccolo si è sottoposto al trapianto di cellule staminali ematopoietiche ottenute dal suo sangue cordonale, che all’atto della sua nascita era stato conservato in una biobanca. Le staminali del cordone ombelicale hanno attecchito senza problemi e non hanno dato vita a fenomeni di rigetto4.
Dal 1988 a oggi sono stati eseguiti 35.0005 trapianti di cellule staminali cordonali. Tutti casi che hanno portato a un miglioramento delle condizioni di vita dei malati oppure addirittura hanno salvato loro la vita.
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Note
1.Fonte: ABC News.
2. Fonte: perthnow.com.
3. Fonte: zeenews.india.com.
4. Successful treatment of a 3‐year‐old boy with hepatitis‐associated aplastic anemia with combination of auto‐umbilical cord blood transplantation and immunosuppressive therapy, Chen Liang, Jialin Wei, Erlie Jiang, Qiaoling Ma, Aiming Pang, Sizhou Feng, Mingzhe Han Transfusion and Apheresis Science 2015 52 2.
5. New York Blood Center’s National Cord Blood Program.