L’ avena viene usata oggi soprattutto come foraggio per l’alimentazione animale. Triste destino per questo cereale che, giunto in Europa quale semplice erbaccia, ebbe riconosciuti negli anni i suoi meriti. Arrivò in Italia dall’Eurasia centro-meridionale, tra l’età del bronzo e quella del ferro. Non molto apprezzata come alimento in epoca romana, i popoli germanici ne facevano delle pappe e gli abitanti delle Isole Oönes vivevano di uova d’uccello e d’avena. Da essa, come dall’orzo, si ricavava la birra. Nella Roma antica era valutata per le proprietà curative. Sia Plinio che Columella e Teofrasto ne parlano in tal senso. Della farina ne veniva fatto un uso esterno in molte malattie della pelle. Plinio nella sua “NaturaIis Historia” ci dice: “… La farma dell’ avena, cotta nell’ aceto, elimina i nei…”. Sappiamo per certo che la farina di avena aveva pure un uso terapeutico associato all’effetto benefico attribuito ai bagni. A tutt’oggi i nostri dermatologi riconoscono 17 che l’avena ha una buona azione detergente e -nel con tempo- delicata, in quanto rispetta le funzioni epidermiche fondamentali.
LAVORI DEL MESE
Iniziava la falciatura del fieno che era compiuta utilizzando in specie la falce fienaia e ove necessario, il falcetto. A seconda delle condizioni atmosferiche l’erba tagliata si lasciava a seccare al suolo 2-3 giorni o (in caso di pioggia) si aspettava che asciugasse. Si radunava poi con i forconi e quindi si facevano dei cumuli che successivamente, con il carro trainato dai buoi. venivano portati sull’aia per accatastarli sul paglia io. Il fieno. al bisogno, dal pagliaio veniva tagliato con la “tagliafiena” e portato nella stalla per alimentare il bestiame. Nel mese di maggio venivano anche tosate le pecore con appositi forbicioni di ferro che sfruttavano il principio della molla.
FALCI E FALCETTI
I reperti archeologici mostrano l’antica presenza di falcetti. Ad esempio, al VI millennio a.C. risale un falcetto a denti obliqui per una mietitura a taglio e strappo (villaggio neolitico “della Marmotta”, Lago di Bracciano). Ma la sua origine è anche più arcaica, probabilmente d’epoca mesolitica. Falcetti, di forme e materie più o meno diverse, sono stati lo strumento principale utilizzato per la raccolta dei cereali; ciò grazie alla loro struttura bilanciata in cui il peso della lama rispetto all’asse della direttrice del manico tende ad essere equamente distribuito tanto a destra quanto a sinistra. Nell’area dell’Etruria sono stati rinvenuti falcetti in bronzo e falci fienaie in ferro. Il mondo romano presenta una varia ed articolata gamma di strumenti agricoli: dalla zappa alla vanga, dal rastro all’erpice, dalla forca bidente a vari tipi di roncole. Tra queste ultime si distingue la roncola per il taglio di vimini usati al fine di legare i tralci delle viti e le fascine nonché confezionare cesti. Falcetti specifici per la mietitura dei cereali venivano indicati come “falces messoriae”. Nel corso del medioevo si ha l’attestazione di numerose varianti di questo prezioso strumento.
TUTTO E UTILE
Gli strumenti manuali, veri prolungamenti degli arti umani, ne potenziano in modo straordinario la capacità di modellare, plasmare, utilizzare l’ambiente. Sono stati realizzati lungo l’arco di almeno 15.000 anni, frutto di una creatività sperimentale collettiva. Ciascuno di essi meriterebbe un premio Nobel! Tra i più antichi strumenti manuali si ricordano la vanga, nata come bastone da, Scavo, la zappa, derivata dalla scure-accetta, il rastro per la lavorazione del suolo, che è il più diretto antenato dell’aratro, il falcetto e la falce fìenaia.
LA STORIA
Connesso all’agricoltura era l’allevamento del bestiame, per il quale necessitava il foraggio. Questa fu nel tempo facilitata dall’ introduzione delle falci fienaie, prima in bronzo, poi in ferro.
La diffusione della falce fienaia in ferro portò ad una decisiva estensione della praticoltura con lo sviluppo dell’allevamento nelle stalle.
In epoca romana Plinio informa che per la fienagione (falciatura del fieno) si usavano le “falces faenariae” a lama lunga o corta. La falce fienaia di ferro era accompagnata da forche da fieno in legno o anche in ferro. La falce fienaia, già giunta a soddisfacente livello funzionale in epoca romana, continua ad affermarsi in epoca medioevale, sia pure con varianti.
Anche nel medioevo, completa l’ opera della falce la forca con i denti in ferro o in legno.