animaLETTURA©
Sempre più spesso nel mondo moderno sentiamo parlare di DSA, soprattutto in età evolutiva (bambini ed adolescenti).
I D.S.A. sono i cosiddetti Disturbi Specifici dell’Apprendimento, dei disagi neurobiologici che sono classificati, a seconda della difficoltà della persona in dislessia, disgrafia, discalculia e disortografia.
E’ importante sottolineare che i D.S.A. sono disturbi, non sono una malattia.
Di fatto il bambino con DSA ha la difficoltà in una o in più ambiti (che possono essere legate alle capacità di calcolo, lettura, comunicazione o scrittura).
Non essendo una malattia non esiste una “cura” per “guarire” dai Disturbi Specifici dell’Apprendimento, ma esistono una serie di esperienze, tecniche e strumenti che possono rendere la vita della persona completamente autonoma e assolutamente al livello dei coetanei che non presentano questi disturbi.
Perché un animale può essere efficace nell’ambito dei DSA?
Sicuramente la prima risposta è che l’animale, utilizzando forme di comunicazione diverse rispetto a quelle di letto-scrittura, non si accorge di questa difficoltà del bambino e dell’adolescente, che viene considerato una persona, senza mai essere giudicata o etichettata.
Già poter vivere esperienze in un ambiente non giudicante e dove il fine non è correggere è di per sé un’esperienza che fa stare certamente bene.
A questa “semplice” ma potente caratteristica va ad affiancarsi nel percorso animaLETTURA tutto un lavoro di riequilibrio della curva fisiologica emotiva, condotto dal professionista bipede in collaborazione con l’animale, dove la finalità ancora una volta non è correggere gli errori ma permettere al bambino/adolescente di associare ad attività che solitamente generano frustrazione (proprio a causa del disturbo) emozioni che invece siano nutrienti e divertenti. Di fatto ciò che andiamo a fare in un percorso di questo tipo è rompere il corto circuito emozionale.
Cosa significa tutto questo?
Provate a pensare ad un’azione che compiete e proprio non vi riesce bene, a una capacità che il mondo vi richiede e non possedete in maniera spiccata.
Ecco… Ora immaginate la vostra sensazione corporea ed emotiva nel momento in cui siete obbligati a compiere l’azione che vi genera disagio.
Se per esempio non amate parlare in pubblico immaginatevi su un palcoscenico a parlare ad una platea di cento persone. Come vi sentite mentre lo immaginate? Cosa vi comunica il corpo? Cuore e frequenza respiratoria che ritmo hanno?
Ecco, questa sensazione di agitazione è quella che pervade una persona con DSA quando le si chiede di leggere, scrivere, parlare o fare di conto.
Alcune delle parole che i bimbi che seguiamo utilizzano più spesso per descrivere come si sentono in quel momento sono: frustrazione, ansia, depressione, rabbia, demotivazione)…
Ecco allora che l’attività di animaLETTURA si struttura in quattro momenti specifici, in cui la relazione bambino-animale diviene il punto di svolta.
In una prima fase, attraverso il lavoro di gioco e contatto fisico con l’animale si lavora sul riequilibrio della curva fisiologica emotiva del bambino, che di fatto da uno stato di iperattivazione del sistema simpatico, viene accompagnato (ci sono diverse possibilità di intervento) in uno stato di rilassamento attraverso attività mirata con l’animale.
Solo quando lo stato fisiologico del bambino/adolescente e dell’animale è pronto si passa all’attività pratica, una serie di giochi che permettono al bambino di divertirsi lavorando sulle proprie aree di difficoltà.
E’ fondamentale a questo fine la costruzione di una relazione di scambio e condivisione con gli specialisti di riferimento (esempio logopedista), che possono fornire “compiti” ed esercizi da seguire in attività con l’animale.
Quali sono i risultati che si ottengono?
E’ fondamentale sottolineare ancora una volta che i DSA non sono assolutamente una malattia, pertanto animaLETTURA non è una cura, ma è un’attività che può andare ad affiancarsi ai percorsi tradizionali.
Di fatto il bambino/adolescente può sperimentare momenti di divertimento e di relazione, di gioco e di rilassamento, che gli permettono di scardinare la sensazione corporea ed emotiva spiacevole legata alla difficoltà.
Ciò significa che, esattamente come andare in palestra per allenarsi, animaLETTURA è una sorta di allenamento emotivo che permette di associare sensazioni piacevoli ad attività percepite come difficoltose.
Come dire, provate a pensare di poter parlare a cento persone sedute davanti a voi ma di avere il “vostro corpo” dalla vostra parte, con un battito cardiaco e una frequenza respiratoria più tranquilli, questo non significa che inizierete a parlare a platee di persone, che continuerà forse a crearvi un po’ di difficoltà, ma associare una sensazione piacevole ad un’azione frustrante permette di affrontarla in maniera molto più efficace, sperimentando proprio una sensazione di possibilità.
L’animale in ascolto rende il tutto più piacevole e semplice, creando una relazione che va ben oltre il piano cognitivo, come se si potesse arrivare con semplicità a creare un’alleanza volta alle risorse anziché attenta ai soli limiti.