Il riccio africano, come quello europeo che possiamo incontrare nei prati e boschi sub-urbani, è un simpatico accattivante curioso animaletto insettivoro.
I ricci sono prevalentemente notturni: dormono, in natura, quasi tutto il giorno, per divenire attivi all’imbrunire.
Il riccio africano, dagli aculei più chiari rispetto a quello comune, entra in uno stato di letargo sotto i 18°C; invece il riccio europeo delle nostre campagne, che non si può detenere in casa in quanto protetto come fauna autoctona, va in ibernazione sotto i 9-10°C.
In merito al letargo facciamo presente una curiosità, un espediente trovato da Madre Natura: quando, in ibernazione, la temperatura corporea del riccio scende sino a 6°C l’animale produce una forte quantità di eparina anticoagulante, per impedire la coagulazione ed i fenomeni trombocitari del sangue che scorre troppo lentamente e al freddo!
L’alimentazione
In natura i ricci si nutrono di insetti, vermi, piccoli vertebrati, lucertole, serpentelli, piccoli topolini e frutta.
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