Luca Lo Presti: Lettere di viaggio 22.03.2013
Un giorno di parecchi anni fa mi trovavo per motivi che fanno parte di un altra storia con alcuni guerriglieri del PKK su una montagna nel Kurdistan. Trascorremmo la notte sorseggiando un te’ caldo avvolti in pesanti coperte che graffiavano la pelle osservando un orizzonte duro fatto di montagne aguzze. Sopraggiunta l’alba i barbuti signori posarono i loro kalashnikov e distesero i tappeti da preghiera rivolgendosi al sole che nasceva. Uno di loro mi guardo’ stupito e disse: ” tu non preghi?”
Risposi:” io non sono mussulmano”.
Lui mi guardo’ e con una calma immensa e disse ” e allora? Uomo, ringrazia chi vuoi ma, ringrazia!
Ringrazia per il sole che ti scalda; ringrazia per lo spettacolo della vita; ringrazia perché anche oggi potrai abbracciare le persone che hai nel cuore”
Non scordero’ mai quell’attimo e ho riflettuto molto sulle sue parole riducendole a concetti semplici:
se sei nato bello non e’ un merito ma un regalo ammesso che questo ti faciliti le relazioni sociali. Dunque, uomo, ringrazia.
Se sei nato in una condizione sociale agiata non e’ un merito ma un regalo dunque, uomo, ringrazia e cosi per tante altre piccole ma importanti cose.
In tanti mi dicono che mi invidiano o mi ammirano per quello che faccio ma, in realtà, credo solo che tendere una mano a chi e’ stato meno fortunato di me sia un atto dovuto di rispetto e di ringraziamento verso un bene prezioso che e’ la vita dunque, da uomo, ringrazio.
L’ho imparato quella notte e volevo condividere questo pensiero con voi forse perché sta per arrivare Pasqua o forse solo perché sentivo l’esigenza di farlo.