Luca Lo Presti: Lettere di viaggio – 24.01.2013
Le periferie del mondo mi sono famigliari, sono casa per nascita e mi accolgono senza chiedere. Mi riesce facile camminare per le strade senza apparentemente far nulla e riempire il mio animo di sguardi e sorrisi. Faccio il pieno di vita affinché mi porti la gioia dell’incontro e la forza per l’aiuto. Per le strade di Calcutta nulla mi disturba, percepisco profumi di gelsomino senza vederne presenza, incrocio uomini sereni anche se maceri di fatica e osservo donne magnifiche anche se violate.
Lo sguardo di Simona e’ sempre sereno e rassicura cosi il mio. Sta lavorando tanto con Kuhu la responsabile per Pangea a Calcutta e vederle ridere insieme e’ bello.
Incontrano donne, si scambiano opinioni. Si abbracciano e piangono insieme come le donne sanno fare perché conoscono il dolore e ne condividono la rabbia. Resto spettatore d’attimi e, egoista del mio tempo, continuo il mio cammino per le strade polverose.
E’ un piccolo cagnolino a fermarmi, talmente piccolo che stento a credere esista. Scodinzola con cosi tanta energia nel vedermi che mi preoccupo possa essere troppa. Al suo fianco una bambina con in grembo la sorellina che a sua volta abbraccia un orsachiotto con un baffo rosso.
Squarci di anima nei loro occhi, vitalità inesauribile in ogni corpo inconsapevolezza della fatica del vivere che li attende oppure no, in fondo questa periferia come lo e’ stata la mia li ha partoriti e, oggi, sono vivi.
Ugo scatta una foto, Monica ferma il video e nel caos solo e’ solo silenzio.
Da Milano arriva una mail da una amica che mi dice di aver versato 40 euro a Pangea perché sa che li userò bene. Non per la polvere mi scende una lacrima. Il cuore duole quando si sente amore.
Spero di non deluderti mai amica mia e lo spero davvero. Spero di non deludere mai voi tutti amici miei perché se lo facessi avrei tradito quella bambina e me stesso.
Buona serata, vi abbraccio Luca