Cos’è l’olio di palma?
L’olio di palma è un grasso di origine vegetale. Si produce prevalentemente in Malesia e Indonesia, ma anche nelle zone tropicali del continente americano. E’ un grasso solido come il burro e quindi rende gli alimenti cremosi senza influenzare i sapori e permette anche di conservarli più a lungo.
L’olio è di colore rossastro e si ottiene dalla spremitura della polpa del frutto ma si ottiene anche dal seme (olio di palmisto che non è rosso), quindi possiamo dire che dai frutti della palma si ricavano due tipologie differenti di olio commestibile.
L’olio di palma è l’olio vegetale più usato al mondo sia nei prodotti alimentari che nel settore cosmetico, energetico, farmaceutico e anche nella produzione di mangimi. Le ragioni ddella sua diffusione a livello mondiale è douta al fatto che la pianta da cui deriva rende moltissimo. Il raccolto in base alla superficie di terreno utilizzata dà molto più olio rispetto ad esempio alla soia o al girasole (che richiederebbero più spazio).
Quali effetti ha sul nostro organismo?
L’olio di palma non è un veleno ma non per questo non rappresenta un rischio dal punto di vista nutrizionale. Non ha colesterolo, ma contiene una quantità di acidi grassi saturi molto elevata rispetto ad altri oli.
In 100 grammi di olio di palma ci sono:
- 47,1 grammi di acidi grassi saturi (l’olio di oliva ne ha 16,3) con una prevalenza per l’acido palmidico;
- per il 39% da acidi grassi monoinsaturi (come l’acido oleico);
- per l’11% da acidi grassi polinsaturi (come l’acido linoleico);
- per meno dell’1% da elementi biologicamente attivi come carotenoidi, tocoferoli, steroli, squalene, coenzima Q10, fosfolipidi e polifenoli.
Una tale composizione, assunta in grande quantità provoca rischi per cuore e circolazione. Il rischio di assumerne una quantità rischiosa c’è visto che l’olio di palma è praticamente dappertutto ed è facilmente accumulabile durante la giornata.
Anche l’Istituto Superiore di Sanità afferma: “non è l’olio di palma in sé, ma il fatto che rappresenta una rilevante fonte di acidi grassi saturi, cui le evidenze scientifiche attribuiscono – quando in eccesso nella dieta – effetti negativi sulla salute, in particolare rispetto al rischio di patologie cardiovascolari“.
Chi è più a rischio?
A fare attenzione devono essere soprattutto i bambini (da 3 a 10 anni), anziani, obesi, ipertesi e persone che hanno avuto in passato problemi cardiovascolari.
E l’ambiente? Quali danni subisce?
I danni per l’ambiente non sono da sottovalutare. Sopratutto in Indonesia oltre il 70% delle coltivazioni si trovava in aree prima occupate da foreste, che sono state distrutte o incendiate per far posto alla coltivazione delle palme, causando la scomparsa dell’80-100% delle specie animali che le abitavano. Il danno è enorme per la biodiversità tipica di queste aree. Sono stati violati anche i diritti territoriali delle comunità indigene, con espropriazioni delle terre dei contadini e deportazioni di interi villaggi.