E’ strano che molte persone abbiano paura dei pipistrelli, mentre trovano graziosi gli uccelli. Quale sarà il motivo per cui un pipistrello non può fare tenerezza come un passerotto? Forse la forma del corpo, che ricorda un topo? O le sue abitudini notturne? Oppure la sciocca credenza popolare (assolutamente falsa!) secondo la quale i pipistrelli si aggrappano ai capelli e non c’è modo di staccarli se non tagliando i capelli?
In realtà si tratta di animali innocui e simpatici, e per di più utili perchè si nutrono di insetti. In effetti sono i pipistrelli ad aver paura di noi; e hanno ragione, visto che a causa dei pesticidi che avvelenano le campagne e a causa della scomparsa degli ambienti agricoli tradizionali, ricchi di siepi e boschetti, stanno diventando rari!
Come già saprai, i pipistrelli sono mammiferi, cioè sono animali ricoperti di pelo che allattano i piccoli. Però sono gli unici mammiferi volanti! Hanno un’ala fatta di pelle nuda, che comincia dal dito indice delle zampe anteriori, avvolge tutta la mano, continua fino a raggiungere le zampe posteriori all’altezza della caviglia, e prosegue fino alla coda per riunirsi con l’ala dell’altro lato. Il pollice della zampa anteriore, invece, non fa parte dell’ala: libero, dotato di un’unghia robusta e serve al pipistrello per arrampicarsi e aggrapparsi sulle pareti delle grotte o sul tronco degli alberi.
I chirotteri, questo il nome scientifico dei pipistrelli, dormono di giorno e vanno in giro di notte. Allora hanno grandi occhi, come i gufi, per vedere bene al buio? No, in realtà hanno occhi piccolissimi! In effetti i chirotteri ci vedono malissimo, ma si orientano al buio con un sistema incredibile: devi sapere che i pipistrelli quando volano emettono continuamente dei suoni speciali, talmente acuti che noi non possiamo sentirli: perciò questi suoni sono chiamati ultrasuoni. I pipistrelli hanno grandi orecchie, con cui ascoltano l’eco di questi ultrasuoni, quando il suono rimbalza contro le pareti della grotta, o contro un albero, o contro un insetto. L’udito del pipistrello talmente fine che riesce a sentire l’eco prodotta dagli ultrasuoni che rimbalzano contro i moscerini di cui si nutre. E’ lo stesso principio con cui funziona l’ecoscandaglio, un apparecchio montato sulle navi che, emettendo ultrasuoni e misurandone l’eco, consente ai marinai di conoscere la profondità del fondale o la posizione dei banchi di pesce.
Durante il giorno, la maggior parte dei pipistrelli dormono nelle grotte, o nelle soffitte e cantine delle case; ma alcune specie, soprattutto quelle tropicali, dormono aggrappate al tronco degli alberi nel fitto della foresta. E’ per questo che alcuni alberi tropicali fioriscono direttamente sulla corteccia del tronco, anzichè in cima ai rametti come fanno gli altri alberi: in questo modo i chirotteri si sporcano di polline e lo trasportano da un albero all’altro, facilitandone la riproduzione. Anche in Italia esiste un albero che fiorisce sulla corteccia: l’Albero di Giuda.
Poichè da noi i pipistrelli generalmente non dormono sui tronchi, questo albero deve essere un relitto rimasto da epoche geologiche passate, quando (più di due milioni di anni fa) anche in Italia c’erano un clima e una fauna tropicali. In inverno i pipistrelli vanno in letargo. Per questo lungo sonno invernale si rifugiano nella parte più profonda delle grotte, mentre per i normali sonnellini che fanno di giorno durante il resto dell’anno si fermano all’imboccatura delle caverne. Il fatto di volare di notte fa sì che i pipistrelli non soffrano la concorrenza degli uccelli quando vanno in cerca di cibo. Infatti gli unici uccelli che vivono di notte (gufi, civette, eccetera) si nutrono di topi e altri roditori, che sono prede troppo grosse per i pipistrelli europei, i quali invece cacciano soltanto insetti.
Ai tropici però ci sono anche pipistrelli con diete particolari: alcune specie catturano pesci, altre si nutrono addirittura di frutta. Nel mondo esistono ben 600 specie diverse di pipistrelli. In Italia ce ne sono 22 specie. I pipistrelli italiani si dividono in due famiglie: i Rinolofidi e i Vespertilionidi. I Rinolofidi hanno un buffo naso fatto a forma di ferro di cavallo. La specie più comune di questa famiglia si chiama, per questo motivo, Ferro di cavallo maggiore. Questo animale è lungo 6-7 centimetri; caccia durante la notte nei boschi e nelle campagne ricche di siepi e boschetti. Di giorno dorme all’imboccatura delle grotte, nelle soffitte delle fattorie o fra i ruderi. Vive per lo più isolato. A differenza del Ferro di cavallo, invece, i pipistrelli della famiglia Vespertilionidi non vivono isolati, infatti si riuniscono a dormire in grandi gruppi. In Italia, le specie di Vespertilionidi più comuni sono il Vespertilio maggiore (lungo 7-8 cm), che vive anche in zone abitate dall’uomo, e il Miniottero (lungo 5-6 cm), che invece preferisce campagne aperte e poco abitate. Molto diffuso è anche il piccolo Pipistrello albolimbato (lungo solo 4 cm), che vive soprattutto nelle città e nei paesi.