Il cavallo Napoletano
La Campania felix, la pianura che si estendeva dal Volturno al Sarno, attualmente corrispondente a parte del territorio delle province di Caserta e Napoli, e’ sempre stata, per le sue peculiari caratteristiche climatiche e geo-pedologiche, un’area idonea all’ippicoltura.Infatti già gli Etruschi scelsero quest’area per impiantare i loro allevamenti di cavalli, a ridosso degli insediamenti greci della costa flegrea, nell’area capuana, dove successivamente i Romani allevarono i migliori esemplari per la corte imperiale. L’avvento della Repubblica marinara di Amalfi consentì importazioni di cavalli turchi che insieme ai cavalli campani furono la base per la nascita del cavallo neapolitano, apprezzato prima come popolazione indigena e poi come razza.Sono di buona taglia e di superba bellezza e con la loro obbedienza incredibile seguono la musica e si mettono quasi a danzare spontaneamente.

Si considera il Napoletano come miglioratore di altre razze ma purtroppo i primi anni del ‘900 segnano l’inizio della decadenza di questa razza.

E’ allevato esclusivamente in Regione Campania in particolare nella provincia di Napoli. La conformazione morfologica predispone il cavallo al tiro medio leggero ed alla sella, in particolare alla disciplina del dressage e dell’alta scuola.

Caratteri morfologici
Altezza minima al garrese (a 42 mesi): 150 cm.
Mantello: baio, sauro bruciato, grigio sorcino e morello.
Testa altera, quadrata, con fronte ampia ed occhi grandi, un profilo diritto convesso
nel tratto nasale ed accentuato nell’appiattimento delle narici, le orecchie sono piccole e mobili.
Collo muscoloso e lungo, elegantemente arcuato, con criniera folta e lunga.
Spalla muscolosa, ben inclinata, lunga e ben attaccata al tronco.
Garrese grosso, elevato, incluso nell’ampia base del collo.
Groppa raccolta, larga ed arrotondata.
Petto ampio con torace profondo.
Arti proporzionati e muscolosi.