In vacanza, perché i bambini devono essere fotoprotetti?
La quantità di melanina prodotta è minima nelle prime fasi della vita per poi aumentare progressivamente con lo sviluppo. Studi epidemiologici hanno dimostrato che l’esposizione intensa in giovane età (al di sotto dei 15 anni) esercita effetti assai più nocivi ai fini del rischio di tumori della pelle. Infatti, il rischio di tumore della pelle sarebbe in gran parte determinato dal modo in cui l’individuo è stato protetto dalle radiazioni UV nei primi anni di vita, mentre i cambiamenti comportamentali successivi avrebbero una minor capacità di prevenire questi tumori.
Le regole della “tintarella intelligente”
Per ottenere una bella tintarella evitando gli effetti nocivi del sole è consigliabile attenersi alle seguenti norme:
– evitare l’esposizione tra le ore 11 e 16,30, quando la concentrazione dei raggi UV è maggiore;
– evitare le posizioni immobili e quindi non far dormire il bambino sotto il sole;
– evitare preparati “casalinghi” che stimolano l’abbronzatura;
– non considerare l’ombrellone o il bagno in acqua come una protezione efficace;
– non utilizzare prodotti potenzialmente fotosensibilizzanti come farmaci, cosmetici, profumi (prometazina, tintura di bergamotto, profumi ed essenze varie);
– partire all’inizio con fattori di protezione elevati per diminuire solo quando si è sviluppata una abbronzatura sufficiente
– applicare ripetutamente le creme protettive (ogni 2 ore circa e dopo ogni bagno)
– consultare il dermatologo per consigli specifici nel caso di bambini affetti da patologie cutanee o sistemiche associate a fotosensibilità.
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