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FORESTE INDONESIANE PIÙ PROTETTE, PRIMO IMPEGNO DI P&G CONTRO LA DEFORESTAZIONE

ROMA, 09.04.14 – Una buona notizia per le foreste indonesiane, habitat di specie come la tigre di Sumatra e l’orango del Borneo, messe a dura prova dalla deforestazione causata dalle piantagioni di olio di palma.

In seguito alle indagini di Greenpeace e alla pressione dell’opinione pubblica, la multinazionale statunitense Procter and Gamble (P&G) ha annunciato ieri una nuova politica per controllare l’origine dell’olio di palma e dei derivati che utilizza per i propri prodotti.

P&G, che produce beni di largo consumo per la cura della persona e della casa, ha dichiarato che adotterà misure per eliminare la distruzione delle foreste entro il 2020 dalle proprie filiere. Inoltre garantirà la completa tracciabilità della materia prima, e andrà oltre i criteri dello schema di certificazione Roundtable on Sustainable Palm Oil (RSPO), di cui fa parte, promettendo la protezione delle torbiere e altre categorie di foreste che la certificazione non contempla, oltre al rispetto dei diritti delle comunità locali.

“Questo impegno è senza dubbio un passo avanti per la protezione delle foreste indonesiane e le comunità che da esse dipendono, ma è meno ambizioso di quanto ci saremmo aspettati quanto ai tempi di implementazione che la multinazionale stima di sei anni” afferma Esperanza Mora, campagna Foreste di Greenpeace Italia “Chiediamo quindi a P&G di agire con urgenza per evitare, ad esempio, che fornitori controversi come Musim Mas e KLK possano continuare a convertire foreste primarie in piantagioni di olio di palma”.

L’annuncio segue quello di altri grandi marchi internazionali come Colgate-Palmolive, Nestlé, L’Oréal, Unilever, Mars e l’italiana Ferrero che hanno dimostrato come sia possibile cambiare rotta nel settore ed evitare di distruggere ecosistemi preziosi come le foreste del Sudest asiatico.

L’impegno di P&G: www.pg.com/en_US/sustainability/policies_practices/palmoil.shtml

Il rapporto di Greenpeace su P&G “Dirty secrest”: http://www.greenpeace.org/international/Global/international/briefings/forests/2014/ProcterGambleDS_MediaBriefing_

Greenpeace annuncia: anche l’Oreal si impegna a non impiegare più olio di palma…

ROMA, 30.01.14 – L’Oréal, l’azienda più grande al mondo nella cosmetica, si impegna a eliminare da tutti i prodotti le materie prime che provengono dalla deforestazione entro il 2020, inviando così un segnale importante all’intero settore dell’olio di palma.
Greenpeace si complimenta per gli obiettivi che si è posta la multinazionale, ma crede che possano essere raggiunti in tempi più brevi, e chiede a L’Oréal di accelerare i tempi.

L’impegno di L’Oréal segue quello di altre grandi aziende come Ferrero, Unilever e Nestlé, che si sono già impegnate a eliminare dalla propria filiera olio di palma di dubbia provenienza.
Anche il più grande rivenditore al mondo di questa materia prima, Wilmar International ha annunciato a dicembre una nuova politica a Deforestazione Zero.
“Apprezziamo l’impegno di L’Oréal anche se consente ancora ben sei anni per continuare ad approvvigionarsi da fonti controverse.
Chiediamo a L’Oréal di accelerare il ritmo d’implementazione della politica di acquisto, dimostrando più responsabilità verso le foreste e garantendo ai propri clienti prodotti liberi da deforestazione prima del 2020” spiega Esperanza Mora, campagna foreste di Greenpeace
Italia.

Il settore dell’olio di palma è la prima causa di deforestazione in Indonesia e porta all’estinzione specie importanti come la tigre di Sumatra. L’olio di palma finisce sugli scaffali dei supermercati (e non solo) di tutto il mondo nelle forme più varie e inimmaginabili:
viene usato in cosmetici, alimentari, detergenti e perfino nei biocarburanti, prodotti che anche gli italiani usano quotidianamente.

Sempre più persone sono consapevoli del collegamento tra i propri acquisti e la deforestazione in posti lontani come l’Indonesia. Grazie a loro è possibile convincere le grandi multinazionali ad adottare pratiche più sostenibili. Ora i consumatori punteranno la propria attenzione a quelle aziende che continuano a far parte del problema senza assumersi le loro responsabilità, come – per restare ai cosmetici – Colgate Palmolive e P&G, il produttore di Pantene.

Leggi l’impegno di L’Oreal:
www.loreal.com/news/loreal-committed-to-0-deforestation-by-2020.aspx