Leonardo bozzettista. A cura di Luigi Chiesa.
La curiosità fu lo stimolo che animò Leonardo per tutta la vita: verso le persone, gli animali,
le piante; verso i fenomeni naturali e gli astri del cielo.
Curiosità e passione; passione e studio; studio ed applicazione. Senza limiti di tempo!
Ore, giorni passati interi a guardare il mondo che lo circondava, prendendo appunti e disegnando, facendo schizzi ovunque ci fosse spazio per lasciare un segno.
Tante idee riportate sui fogli dove c’era posto: questo sono le pagine dei Codici di Leonardo . Bisogna pensare che allora la carta era un bene prezioso e non se ne poteva sprecare neanche un angolo. Inoltre, a Leonardo le idee sono spesso venivano di getto, all’improvviso, e per non perderle aveva preso l’abitudine di appuntarle dove capitava: l’importante era fermarle su carta.
Per questo abbiamo trovato sui suoi fogli appunti di genere diverso, con considerazioni personali accanto a raffinati disegni.
Quella che più di ogni altra cosa influì sulla formazione di Leonardo fu la n a t u r a.
Fin da bambino imparò a guardarsi attorno, a seguire i ritmi e la varietà della campagna circostante, scoprendo ogni giorno cose nuove.
Le sue osservazioni sulle tante piante che incontrava nell’immensa campagna fiorentina, gli permetteranno, tanti anni dopo, di dipingere i paesaggi naturali con la competenza di un esperto botanico, disegnando foglie, fiori e frutti con un’ incredibile precisione.
Negli anni della sua vita a Vinci, Leonardo sviluppò un gusto per l’osservazione così forte ed intenso da caratterizzare tutto il suo futuro lavoro artistico.
Gli studi di piante, fiori ed animali furono indispensabili per la pittura di Leonardo: da vero esperto di botanica ha dipinto, nelle sue opere, con grande accuratezza fiori, erbe, alberi ed arbusti. Allo stesso modo prestò attenzione ad ogni movimento ed a ogni particolare del corpo degli animali e ciò lo ha portato a disegnare cavalli meravigliosi, ermellini, draghi e tante altre figure con una veridicità impressionante.
Tra le sue carte troviamo anche schizzi di paesaggi, famoso è quello della valle dell’Arno, disegnato nel 1473 con penna ed inchiostro, e illustrazioni di fenomeni naturali come il “temporale su una valle montana”.
Per conoscere “dal vero”, come lui diceva, i segreti della natura umana si dedicò all’anatomia e gli studi che fece diedero una svolta non solo alla pittura ma anche alla rappresentazione scientifica del corpo umano.
Ogni suo dipinto era studiato nei minimi particolari e meticolosamente elaborava schizzi e disegni preparatori.
Osservare, studiare e poi ragionare con la propria testa, cercando di carpire i segreti alla natura: ecco il segreto del giovane artista prima e del rinomato pittore poi.
Egli, cresciuto in un piccolo centro, libero ed in continuo contatto con la natura ha potuto conoscere il mondo attraverso l’azione, mettendo in secondo piano la cultura teorica. Questo “habitus mentale” lo accompagnerà per tutta la vita.