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Leonardo, conosciamolo meglio! A cura di Luigi Chiesa.

Leonardo era vegetariano, ambientalista e animalista.

leonardo ambientalista2Lo storico Giorgio Vasari, nelle sue “Vite “ (1550) racconta di come Leonardo “passando da i luoghi dove si vendevano uccelli, di sua mano cavandoli di gabbia e pagatogli a chi li vendeva, il prezo che ne era chiesto li lasciava in aria a volo, restituendogli la perduta libertà.”
Liberando gli uccelli appena comprati al mercato, Leonardo non si è concesso semplicemente il lusso di un gesto stravagante.
Egli stesso nei suoi Appunti scrive: “Fin dalla giovinezza ho rinunciato all’uso della carne, e verrà un giorno in cui uomini come me considereranno l’omicidio di un animale alla stregua dell’omicidio di un essere umano.

Già dalle sue abitudini alimentari si rivela come un amante della natura, un uomo che ha fatto del rispetto del genere animale una regola di vita.

Un’altra sua frase che non richiede commento, tanto è di facile comprensione è questa:”Chi taglia una pianta quella si vendica con la sua ruina.

E che dire della prossima? “Chi scalza il muro quello gli cade addosso.”

LEONARDO CONSIDERA LA TERRA COME UN GRANDE VIVENTE. E’ convinto che la Terra abbia una coscienza vitalistica e che sia, essenzialmente un grande vivente.
Come intendere diversamente questo suo argomentare?
“… adunque potremo dire la Terra avere anima vegetativa, e che la sua carne sia la terra, li sua ossa sieno li ordini delle col legazioni de’ sassi, di che si compongono le montagne, il suo tenerume sono li tufi, il suo sangue sono le vene delle acque;il lago del sangue che sta intorno al core, è il mare oceano, il suo alitare e ‘l crescere e discrescere del sangue per li polsi, e così nella terra è il flusso ed il riflusso del mare, e il caldo dell’anima del mondo è il fuoco, ch’è infuso per la terra, e la residenza dell’anima vegetativa sono li fochi, che per diversi lochi della terra spirano in bagni e in miniere di solfi e in vulcani.

leonardo ambientalistaLeonardo intende la Terra come un immane sistema geologico ed ideologico, in cui roccia ed acqua costituiscono gli elementi cardinali che vanno avvicinati per comprendere i segreti della natura.

Un grande scienziato contemporaneo, James Lovelock, sostiene che le dieci milioni di specie viventi sulla Terra, interagiscono tra loro come se si trovassero in una grande rete, con reciproci impulsi.
L’idea principe di questo studioso è di considerare il pianeta Terra un unico organismo vivente, in cui tutti gli organismi coesistono ed interagiscono come cellule, dando il loro contributo per mantenere un costante equilibrio.    James Lovelock, a questo organismo vivente ha dato il nome di “Gaia”.

…E A SUO PARERE ANCHE LE ROCCE SONO VIVE!  Leonardo sostiene che anche nelle rocce c’è una virtù spirituale, una potenza invisibile che agisce nei corpi inanimati, rendendoli simili a quelli viventi.
Ebbene chi ci capisce più di me dice che Einstein, un famosissimo scienziato, nel 1905, ha scientificamente dimostrato l’intuizione di Leonardo.

LEONARDO PARKINSONIANO

Qui il famoso autoritratto che Leonardo eseguì quando aveva 63 anni adoperando addirittura tre specchi, conservato nella Biblioteca Reale a Torino.

Nell’anno 1517 il cardinale Luigi d’Aragona visitò a Cloux presso Amboise Leonardo da Vinci.

Il cardinale ci lasciò una descrizione del geniale pittore visibilmente ostacolato nel movimento e dall’aspetto precocemente invecchiato, pur tuttavia ancora del tutto in grado di sostenere colloqui intellettuali con i suoi visitatori. La mimica facciale rigida riscontrabile nell’autoritratto e la descrizione che il cardinale ci ha lasciato, inducono a pensare che Leonardo fosse affetto da malattia di Parkinson, “ante litteram”.

Sorprendente Leonardo! Anche nelle malattie ha voluto distinguersi!

Leonardo bozzettista. A cura di Luigi Chiesa.

leonardo bozzettista2La curiosità fu lo stimolo che animò Leonardo per tutta la vita: verso le persone, gli animali,
le piante; verso i fenomeni naturali e gli astri del cielo.

Curiosità e passione; passione e studio; studio ed applicazione. Senza limiti di tempo!
Ore, giorni passati interi a guardare il mondo che lo circondava, prendendo appunti e disegnando, facendo schizzi ovunque ci fosse spazio per lasciare un segno.
Tante idee riportate sui fogli dove c’era posto: questo sono le pagine dei Codici di Leonardo . Bisogna pensare che allora la carta era un bene prezioso e non se ne poteva sprecare neanche un angolo. Inoltre, a Leonardo le idee sono spesso venivano di getto, all’improvviso, e per non perderle aveva preso l’abitudine di appuntarle dove capitava: l’importante era fermarle su carta.
Per questo abbiamo trovato sui suoi fogli appunti di genere diverso, con considerazioni personali accanto a raffinati disegni.

Quella che più di ogni altra cosa influì sulla formazione di Leonardo fu la n a t u r a.
Fin da bambino imparò a guardarsi attorno, a seguire i ritmi e la varietà della campagna circostante, scoprendo ogni giorno cose nuove.
leonardo bozzettistaLe sue osservazioni sulle tante piante che incontrava nell’immensa campagna fiorentina, gli permetteranno, tanti anni dopo, di dipingere i paesaggi naturali con la competenza di un esperto botanico, disegnando foglie, fiori e frutti con un’ incredibile precisione.
Negli anni della sua vita a Vinci, Leonardo sviluppò un gusto per l’osservazione così forte ed intenso da caratterizzare tutto il suo futuro lavoro artistico.
Gli studi di piante, fiori ed animali furono indispensabili per la pittura di Leonardo: da vero esperto di botanica ha dipinto, nelle sue opere, con grande accuratezza fiori, erbe, alberi ed arbusti. Allo stesso modo prestò attenzione ad ogni movimento ed a ogni particolare del corpo degli animali e ciò lo ha portato a disegnare cavalli meravigliosi, ermellini, draghi e tante altre figure con una veridicità impressionante.
Tra le sue carte troviamo anche schizzi di paesaggi, famoso è quello della valle dell’Arno, disegnato nel 1473 con penna ed inchiostro, e illustrazioni di fenomeni naturali come il “temporale su una valle montana”.

Per conoscere “dal vero”, come lui diceva, i segreti della natura umana si dedicò all’anatomia e gli studi che fece diedero una svolta non solo alla pittura ma anche alla rappresentazione scientifica del corpo umano.
Ogni suo dipinto era studiato nei minimi particolari e meticolosamente elaborava schizzi e disegni preparatori.
Osservare, studiare e poi ragionare con la propria testa, cercando di carpire i segreti alla natura: ecco il segreto del giovane artista prima e del rinomato pittore poi.
Egli, cresciuto in un piccolo centro, libero ed in continuo contatto con la natura ha potuto conoscere il mondo attraverso l’azione, mettendo in secondo piano la cultura teorica. Questo “habitus mentale” lo accompagnerà per tutta la vita.